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Le infrastrutture

Investire in infrastrutture è fondamentale: basti pensare che l’accessibilità della Germania all’Italia e del Piemonte alle altre regioni genererebbero infatti un incremento del Pil rispettivamente di 90 e 67 miliardi di euro.

L’Europa incoraggia questo sviluppo attraverso il disegno dei Corridoi europei plurimodali (ferroviari, marittimi e, in misura minore, stradali), mentre sul piano interno, il grande riferimento di cornice è il Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT), solo in parte realizzato.

I ritardi cominciano con l’iter dei processi di finanziamento e proseguono nella fase di progettazione ed esecuzione che, nel campo delle opere pubbliche, ha tempi medi di oltre 4,5 anni, per arrivare 14,5 anni per quelle opere che hanno un valore superiore ai 100 milioni di euro.

La burocrazia, la legislazione pericolosa e la paura ci impediscono di spendere le risorse impegnate.

Le novità introdotte dal Decreto Sblocca Cantieri, convertito in legge il 17 giugno 2019, cercano di eliminare o mitigare gli effetti di alcuni “intoppi burocratici” a livello sia locale sia nazionale. Sono passi avanti da non sottovalutare.

 

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